A.S.D. POLISPORTIVA VICTORIA di Villa Strada

DAL 31 LUGLIO AL 3 AGOSTO 2014…XX°EDIZIONE OLIMPIADI DEI BAR!!!

CURIOSITA’: LE ORIGINI DEL “SAN VALENTINO”!!

 

La Storia

Il tentativo della Chiesa cattolica di porre termine ad un popolare rito pagano per la  fertilità, è all’origine di questa festa degli innamorati.

Fin dal quarto secolo A. C. i romani pagani rendevano omaggio, con un singolare rito annuale, al dio Lupercus. I nomi delle donne e degli uomini che adoravano questo Dio venivano messi in un’urna  e opportunamente mescolati. Quindi un bambino sceglieva a caso alcune coppie che per un intero anno avrebbero vissuto in intimità affinché il rito della fertilità fosse concluso. L’anno successivo sarebbe poi ricominciato nuovamente con altre coppie.

Determinati a metter fine a questa primordiale vecchia pratica, i padri precursori della Chiesa hanno cercato un santo “degli innamorati per sostituire il deleterio Lupercus. Così trovarono un candidato probabile in Valentino, un vescovo che era stato martirizzato circa duecento anni prima.

La leggenda:

A Roma, nel 270 D. C il vescovo Valentino di Interamna, (oggi è la città di Terni), amico dei giovani amanti, fu invitato dall’imperatore pazzo Claudio II e questi tentò di persuaderlo ad interrompere questa strana iniziativa e di convertirsi nuovamente al paganesimo. San Valentino, con dignità, rifiutò di rinunciare alla sua Fede e, imprudentemente, tentò di convertire Claudio II al Cristianesimo. Il 24 febbraio, 270, San Valentino fu lapidato e poi decapitato.

La storia inoltre sostiene che mentre Valentino era in prigione in attesa dell’esecuzione, sia “caduto” nell’amore con la figlia cieca del guardiano, Asterius, e che con la sua fede avesse ridato miracolosamente la vista alla fanciulla e che, in seguito, le avesse firmato il seguente messaggio d’addio: “dal vostro Valentino,” una frase che visse lungamente anche dopo la morte del suo autore.

CON QUESTO LA POLISPORTIVA VICTORIA AUGURA OGGI UN BUON SAN VALENTINO A TUTTE LE COPPIE…E DOMANI UN BUON SAN FAUSTINO A TUTTI I SINGLE!!!

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OSPEDALE: LA DIFFIDA DEL NOSTRO SINDACO!!

IL CONTENUTO DELLA DIFFIDA DEL NOSTRO SINDACO, redatta insieme al vice segretario comunale Dott. Giorgi, tesa a garantire i diritti alle prestazioni sanitarie e assistenziali essenziali e il fondamentale diritto alla salute dei cittadini per l’Ospedale montano di Cingoli

Battaglia che abbiamo condiviso fin dall’inizio come Polisportiva Victoria e per cui continueremo a mobilitarci in appoggio all’Amministrazione Comunale

AL:

 Presidente della Giunta della Regione Marche  Dott. Spacca Gian Mario
Regione Marche: 
Dirigente Servizio Sanità  Dott. Pierluigi Gigliucci
Presidente Coordinamento degli Enti del Servizio Sanitario Regionale Dott. Paolo Galassi
 ASUR Marche
Direttore Generale Dott. Piero Ciccarelli
 Direttore Amministrativo Dott. Alberto Carelli
 Direttore Area Vasta 2 – ad interim Dott. Piero Ciccarelli
Governo Clinico Ambito Jesi  Dott. Claudio Martini
 
OGGETTO:
Ospedale Montano di Polo di Cingoli. Attuazione del piano sanitario regionale- tutela  del diritto alla salute.  Diffida a   garantire i diritti alle prestazioni sanitarie e assistenziali essenziali – diritto alla salute dei cittadini.  Cingoli, lì 31/01/2013

Si fa riferimento alla rappresentanza degli interessi della comunità territoriale del Comune di Cingoli ex art.114 Cost. e D.Lgs. n. 267/2000 in materia di assistenza sanitaria ospedaliera e facendo seguito all’accesso formale effettuato dal Vice segretario dr. Giorgio Giorgi in data 30.11.2012 ai sensi degli artt. 22 e ss. L. 241/1990 a tutti gli atti organizzativi e dispositivi, ivi compresi i provvedimenti di indirizzo e coordinamento, per richiedere l’immediato e integrale adempimento a tutte le previsioni normative e costituzionali in materia di tutela della salute e la salvaguardia dei provvedimenti a favore delle zone montane ex artt. 32 e 44 della Costituzione al fine di garantire la piena funzionalità ed efficienza  dell’Ospedale di zona montano di Cingoli e veder garantito il “nucleo irriducibile” del diritto alla salute (cfr. Corte Cost. Sentenza n. 509/2000).

         Con la presente, anche alla luce della proroga dei contratti già in essere al 30 novembre 2012 che superano il limite di 36 mesi, comprensivi di proroghe e rinnovi o il diverso limite previsto dal CCNL di comparto fino al 31.07.2013, dei precari della P.A e, in particolare, del settore sanitario, di cui alla “Legge di Stabilità 2013”, (art. 1, comma 400, legge 24 dicembre 2012, n.228),  si propone formale 

D I F F I D A

alla conclusione espressa dei provvedimenti tesi ad ottemperare  alle DGR n. 528/2012 e n. 1137/2012, nonché delle D.G.R. n. 1537 del 31.10.2012 e n. 1590 del 12.11.2012, in attuazione della L.135/2012 sulla c.d. “spending review”.

         L’OSPEDALE MONTANO DI POLO DI CINGOLI costituisce, per un ampio territorio che abbraccia più Comuni della ex Comunità montana del S.Vicino, il pilastro del sistema sanitario universalistico e le determinazioni della Regione Marche assunte, sin dalla riapertura, a seguito della ricostruzione post-terremoto,  hanno un valore vincolante pur nell’ambito di una pianificazione finanziaria adeguata.

         Peraltro, tutti gli atti di programmazione, pur essendo ampiamente discrezionali, non si sottraggono al sindacato di legittimità e l’inerzia tenuta da codesto Organo, evidenzia ictu oculi l’eccesso di potere per illogicità, contraddittorietà, ingiustizia manifesta nonchè l’arbitrarietà e l’irragionevolezza della determinazione e la persistente violazione di legge per l’omesso mancato confronto con questa Amministrazione, a cui spetta ex art.114 della Costituzione la rappresentanza degli interessi fondamentali dei suoi cittadini.

         Al riguardo, si rappresenta che:

–          diversi contratti dei precari presso l’Ospedale di Cingoli sono scaduti il 30.11.2012 (4 di cui 3 infermieri – 2 di Medicina e 1 di lungodegenza riabilitativa e 1 OSS DPA) ad eccezione di un altro che scadeva al 31 dicembre (1 infermiere Lungodegenza); i contratti degli altri OSS c/o la DPA sono in parte scaduti ed altri scadranno uno il 6.4.2013 e un altro il 31.5.2013. Appare fondato richiedere di applicare il necessario  turn over o la rinnovazione dei contratti già scaduti, che potranno usufruire della proroga “legislativa” ormai certa (art. 1, comma 400 Legge Stabilità 2013);

–          occorre immediatamente disporre la sostituzione, senza soluzione di continuità, del Dott. Andrea Giovagnoli (il cui contratto sarebbe scaduto il 15.06.2013) in quanto il suddetto medico, bravo internista e cardiologo, addetto anche agli ambulatori, all’inizio del 2013, ha preso servizio in un’altra struttura sanitaria regionale.

–          è urgente ripristinare la funzionalità dei posti-letto di DPA e di Medicina + 1 day-hospital, poiché i provvedimenti di accorpamento sono provvisori e giustificati, dalla necessità di “assicurare la sostituzione del personale infermieristico in dimissione presso la struttura di Cingoli”. In questa sede, si chiede formalmente la sostituzione e l’integrazione di tutto il personale necessario mediante apposita previsione nel predisponendo Piano delle Assunzioni 2013.

– è indispensabile e urgente ripristinare l’allocazione sanitaria al 20 + 20 posti-letto e  senza accorpamento, in quanto fondamentale per l’organizzazione interna e attesa la specificità del nostro territorio montano. Peraltro è necessario sostenere la Medicina anche  per il reale mantenimento del PPI (come previsto dall’allegato stralcio Piano attuativo d’Area Vasta 2) e non solo sulla Lungodegenza riabilitativa, che pure a Cingoli è divenuta un’eccellenza per tutta la Vallesina.

 

         Alla luce delle considerazioni svolte, la Regione ha l’obbligo di ripristinare il modello Ospedaliero inaugurato dallo stesso Governatore Spacca subito dopo la ristrutturazione post-sismica dell’Ospedale (fine Maggio 2009) costata quasi 8 milioni di Euro (L.61/1998) e come corroborato dalla Carta dei servizi alla persona dell’U.O. di Medicina di Cingoli:

 20 posti DPA ( 6 infermieri-9 Oss) e la Medicina con il PPI e la Potes (18 Infermieri-6 Oss).

Non può essere trascurato al riguardo che la cittadinanza ritiene la struttura preesistente particolarmente efficiente e professionale. A tal fine va indirizzato un particolare giudizio di plauso per la professionalità e la passione per il proprio lavoro del personale sanitario e ausiliario del c.d. “Modello Cingoli”.

Invero, la garanzia di funzionalità ed efficacia della struttura risultava davvero ottima fino al provvedimento provvisorio di accorpamento. A ben vedere, se il paziente della DPA  andava incontro a complicanze, poteva essere trasferito in Medicina, nell’ambito della medesima struttura ospedaliera e garantire nel concreto la tutela della vita e delle fondamentali istanze connesse alla tutela della salute.

         Con 20 posti letto della Medicina si possono accogliere le richieste del Pronto Soccorso di Cingoli, ma anche di Jesi.

A ben vedere la lista di attesa per entrare in DPA e’ talmente lunga che spesso i pazienti sono costretti a riabilitarsi a Sassoferrato, a Treia, a Villa Serena e – circostanza gravissima – i  pazienti critici giunti al PPI di Cingoli, per mancanza di posti letto nel nostro nosocomio, sono stati trasferiti all’Ospedale di Macerata e addirittura di Fabriano, mettendo in luce l’illogicità di tali scelte sotto il profilo della violazione di legge ed eccesso di potere.

           Appare evidente che l’Ospedale di Cingoli deve essere riconsiderato nella sua specificità al pari delle strutture di Pergola ed Amandola che “mantengono anche funzioni per acuti, in funzione della collocazione geografica, della viabilità, della organizzazione interna…”

E’ del tutto superfluo sottolineare che Cingoli ha le condizioni aggravate di viabilità per la sua collocazione montana di 631 m/lm, con la protezione costituzionale e non di un atto discrezionale amministrativo di cui all’art. 44 della Carta fondamentale.

In proposito, la S.V. ha il dovere, sottoposto a precipui principi di responsabilità anche di natura penale, di garantire la funzionalità dell’Ospedale di Cingoli e di esprimersi con provvedimento espresso ed esplicito sulla mancata attuazione di atti di indirizzo anche parlamentare, tenuto conto che è compito della Repubblica, per il tramite della Regione Marche, garantire il principio di uguaglianza ex art. 3, secondo comma della Costituzione e, conseguentemente, somministrare prestazioni sanitarie omogenee sui livelli essenziali, di cui il diritto alla salute costituisce il nucleo fondamentale dello Stato sociale.

I reparti di Medicina per acuti degli Ospedali di Polo come Cingoli hanno costituito e costituiscono un importante filtro per tutti i numerosissimi ricoveri di pazienti tra i 70 e i 90 anni, con riacutizzazioni delle loro patologie, bisognosi comunque di ricoveri in reparti per acuti: è inconfutabile che il diritto di ogni persona anziana non sia quello di avere a disposizione un letto di RSA o Lungodegenza, ma piuttosto, se possibile e soprattutto laddove non ci sono sprechi, di veder migliorate le proprie condizioni di salute per poi continuare a vivere nell’ambito familiare.

Tutto ciò premesso, in considerazione di quanto precede e in particolare dell’ultima direttiva vincolante per i Direttori generali degli Enti del SSR in indirizzo, approvata con DGR n. 1696 del 3 Dicembre 2012, per l’attuazione della L.135/2012 concernente disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei sevizi ai cittadini e, in quanto compatibile,  dell’art. 1 comma 400 Legge Stabilità 2013 (n.228/2012), con la presente si diffida formalmente e personalmente la S.V. ad adempiere a quanto sopra dettagliatamente esposto e richiesto, avvertendo che, in difetto, si formalizzeranno le procedure per l’accertamento di ogni forma di responsabilità riscontrabile nelle fattispecie emarginate.

 Salvis juribus

Filippo Saltamartini

Sindaco di Cingoli

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SUCCESSO PROVINCIALE PER IL VOLLEY FEMMINILE!!

ANCHE NELLA PALLAVOLO FEMMINILE, LA POLISPORTIVA CINGOLI HA CONSEGUITO UN BEL SUCCESSO A LIVELLO PROVINCIALE!!!

Non solo pallamano nella Polisportiva Cingoli che con la squadra di pallavolo femminile ha conseguito un bel successo: le atlete guidate dall’allenatore Raffaele Castaldi hanno conquistato il primo posto nel proprio girone del campionato provinciale di seconda Divisione.

Oggi (8) inizia la seconda fase del torneo: la Polisportiva è stata inclusa in un raggruppamento comprendente otto formazioni che lotteranno per proiettarsi verso i play off.

“Intanto la Polisportiva Cingoli – precisa il dirigente Luciano Paoli – si è affermata vincendo sette partite sulle otto in calendario: l’unica gara l’ha persa al tie-break”.

VOLLEY

Gianfelici Manuel

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GRANDE SUCCESSO DELLA CORALE POLIFONICA CINGOLANA!!

Sabato 23 Dicembre scorso si è esibita con gran successo la Corale Polifonica Cingolana nella chiesa della nostra parrocchia di Villa Strada. Grande pubblico per questo favoloso evento che è stato accolto con applausi scroscianti. Oltre all’altissima qualità dell’esecuzione e all’altissima capacità di tutti i membri un particolare ringraziamento và anche al superbo pianista ospite che ci ha deliziato con i suoi fantastici assoli.

Le offerte raccolte andranno in favore delle opere missionarie ordine francescano minore in Africa e del nostro Oratorio giovanile parrocchiale recentemente inaugurato il 16 Dicembre scorso.  Per l’utilizzo della chiesa e dell’oratorio dobbiamo ringraziare il Parroco, e i due responsabili Maurizio Marchegiani e Stefano Pelagagge che ci hanno aiutato continuamente nell’allestire e far rendere al meglio tutto l’evento in questione e più in generale tutti gli eventi svolti durante il periodo natalizio all’interno dell’oratorio stesso e delle strutture parrocchiali.

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Ecco a voi la scaletta della serata:

CORALE POLIFONICA CINGOLANA

Al pianoforte il M° Pier Paolo Fabbri OMF (Ordine Minore Francescano)

Dirige M° Ilde Maggiore

TRADIZIONALE 

NINNA NANNA   di  Johannes  Brahms

È una composizione per pianoforte e solista di Johannes Brahms composta nel 1868. Il titolo originario è Guten Abend, gute Nacht che tradotto vuol dire “Buona sera, buona notte”. È una ninna nanna per bambini semplice e delicata.

TU SCENDI DALLE STELLE   di Alfonso  de’ Liguori  (1696 – 1787)

Tu scendi dalle stelle è un canto di Natale composta nel 1755 a Nola da S.Alfonso Maria de’ Liguori  vescovo cattolico, fondatore della Congregazione del Santissimo Redentore e autore di opere letterarie popolari, proclamato santo da papa Gregorio XVI nel 1839 e Dottore della Chiesa nel 1871 da papa Pio IX.

La melodia e il testo è senza dubbio uno tra i più famosi canti natalizi italiani.

INNO ANGELICO    trad. francese

Il titolo originario è Les anges dans nos campagnes conosciuta in Italia anche come Gli angeli delle campagne. È un canto natalizio tradizionale francese, di autore ignoto, che fu composto nel XVIII secolo. Questo canto si ispira ad antichi inni e cantici del Medioevo che celebravano la nascita di Gesù Cristo e rappresenta il coro gioioso che gli angeli, assieme ai pastori, intonano per celebrare l’evento.

ASTRO DEL CIEL    di Franz Gruber  (1787-1863)

Il titolo originario di questo canto natalizio di origine austriaca è Stille Nacht.

Le parole vennero scritte dal sacerdote Joseph Mohr nel 1816,  mentre la musica venne composta da Franz Xaver Gruber,  nella vigilia di Natale del 1818.

Come nasce questo canto: ci è stato tramandato che ll 24 dicembre 1818 Mohr chiese a Gruber di musicare il brano da lui scritto per due voci soliste, coro e chitarra. Non è noto il motivo per cui venne fatta tale richiesta. Un racconto tradizionale riporta che ciò sarebbe avvenuto in quanto l’organo della chiesa di San Nicola era guasto (questo spiegherebbe il ricorso alla chitarra).

La prima esecuzione pubblica avvenne nella notte del 24 dicembre 1818 durante la Messa di Natale nella chiesa di San Nicola di Oberndorf, presso Salisburgo, ed il brano venne eseguito dai suoi due autori con Mohr che cantava la parte del tenore ed accompagnava con la chitarra Gruber che intonava la parte del basso.

Oggigiorno è una delle più note e conosciute canzoni natalizie tradotta in più di 300 lingue.

ADESTE FIDELES    tradizionale

Di questo canto che è ormai la sigla del Tempo di Natale a tutt’oggi non esistono prove sufficienti per attribuirne la paternità ad un nome preciso. L’unica certezza che emerge dalla documentazione esistente è il nome del copista, cioè di colui che trascrisse materialmente il testo e la melodia: l’inglese sir John Francis Wade, che lo avrebbe trascritto da un tema popolare irlandese verso il 1743 per l’uso di un coro cattolico, a Douai, cittadina nel nord della Francia, a quel tempo importante centro cattolico di riferimento per i cattolici perseguitati in Inghilterra.

GIOIA AL MONDO     di Georg Friedrich Händel

Il titolo originario è “Joy to the World” ed è un celebre canto natalizio tradizionale composto nel 1719 da Isaac Watts (1674–1748), scrittore di inni inglese, che riadattò il salmo 98. La melodia è basata sul tema di uno dei cori de “Il Messia” del compositore tedesco, Georg Friedrich Händel (1685–1759), poi arrangiata nel 1836 da Lowell Mason (1792–1872).

IN NOTTE PLACIDA  di François  Couperin

Questo famoso canto natalizio nella forma musicale della pastorale è stato composto da Francois Couperin, compositore, clavicembalista e organista francese, esponente più insigne di una famiglia di musicisti, e il titolo originario era “Nocturne” (Notturno).

ORNA LE SALE   trad. scozzese

Il titolo originario è “Deck the halls”; è una tradizionale ed allegra canzone natalizia, pubblicata per la prima volta in Inghilterra nel 1881 da J. P. McCaskey, che la inserì nella raccolta Franklin Square Song Collection , e celebre ormai in tutto il mondo soprattutto per il ricorrente “fa la la” derivato forse da un originario suono d’arpa del ritornello.

Se forse le parole hanno avuto origine negli Stati Uniti,  la melodia è stata quasi certamente attinta da una tradizionale canzone gallese, databile probabilmente intorno al XVII secolo ed attestata per la prima volta in un manoscritto musicale dell’arpista gallese John Parry Ddall (1710–1782).

BRILLO’ NEL CIEL (NOEL)  trad. Inglese

È la versione italiana del  tradizionale canto natalizio inglese, originario probabilmente della Cornovaglia “The first Nowell” (o anche: The first Noel = “Il primo Natale”) e databile tra il XVI e il XVII secolo (ma forse anche più antico). Questo antico canto natalizio è stato pubblicato per la prima volta nel 1823

NOVECENTO

AVE MARIA

E’ un’aria composta da Vladimir Vavilov intorno al 1970. Si tratta di un falso musicale, erroneamente attribuito al compositore barocco Giulio Caccini. Lo stesso Vavilov registrò e pubblicò per primo il brano nel 1972 per l’etichetta russa Melodiya, attribuendolo ad autore anonimo. Si ritiene che la composizione sia stata ascritta a Caccini dopo la morte di Vavilov, da parte dell’organista Mark Shakhin (uno degli esecutori della prima registrazione). In seguito, l’organista Oleg Yanchenko arrangiò l’aria per la cantante Irina Arkhipova, che la incise nel 1987, dando al brano diffusione mondiale.

Go Tell It on the Mountain

(Andate ad annunciarlo in montagna) è un tradizionale canto natalizio afro-americano del genere spiritual, scritto con ogni probabilità da John Wesley Work Jr. che riadattò e riarrangiò un precedente  canto , che era stato  utilizzato allo scopo di raccogliere fondi a favore di una scuola per ex-schiavi della loro università.  Il brano Go Tell It On The Mountain è stato inciso da vari cantanti ed ha ispirato l’omonimo romanzo dello scrittore afro-americano James Arthur Baldwin, pubblicato nel 1953 e tradotto in italiano con il titolo Gridalo forte

OH HOLY NIGHTdi Adolphe Adam

E’ un canto di Natale composto nel 1847 nel poema francese “Minuit, chrétiens” di Placide Cappeau, conosciuto anche come “Cantique de Noël”. Nel canto, il testo richiama gli ascoltatori sul significato della nascita di Gesù Bambino, sull’atmosfera della notte santa che prelude al grande evento. Venne tradotto in inglese, nel 1855, dal ministro John Sullivan Dwight.

“Oh Holy Night” potrebbe essere stato il primo pezzo di musica ad essere trasmesso via radio.

Il canto è stato registrato da vari artisti, come José Feliciano, Renata Tebaldi,, Plácido Domingo,  George Michael  Luciano Pavarotti, Whitney Houston, Céline Dion, Michael Bolton, , Avril Lavigne e Andrea Bocelli

Nel dicembre 2011 ne è uscita una versione in chiave rock della pop-punk band americana Hey Monday

JINGLE BELLS  di James Pierpont

E’ una tradizionale canzone natalizia, scritta nel 1857, ma nel tempo sono state create numerose versioni. Inizialmente, la canzone è stata pubblicata con il titolo In A One Horse Open Sleigh. Jingle belles è la prima canzone natalizia cantata nello Spazio

HARK! THE HERALD ANGELS SING

In italiano : “Ascoltate! Gli angeli messaggeri cantano” è un celebre canto natalizio tradizionale, derivato dalla poesia For Christmas Day , scritta dal pastore e poeta inglese Charles Wesley nel 1739 .
Il brano è accompagnato dalla melodia di Felix Mendelssohn, composto nel 1840 in onore dell’invenzione della stampa da parte di Johann Gutenberg.   Il canto ha fatto parte anche della colonna sonora dei film Via col vento (1939), La vita è meravigliosa (1946) e A Christmas Carol (2009) oltre ad essere la canzone che viene cantata alla fine del film di avventura Jumanji.

CAME DANCE AND SING

Conosciuta anche come Ukrainian Bell Carol, è una celebre canzone natalizia, scritta nel 1936 dal compositore statunitense Peter Wilhousky  e basata su una melodia del compositore ucraino Mykola Leontovyč, intitolata “Canto di Capodanno” ed originalmente pensata per un’opera corale che fu rappresentata per la prima volta a Kiev nel 1916. Si tratta di un brano che in Ucraina è tradizionalmente intonato la sera del 12 gennaio, vigilia del Capodanno giuliano.

Si tratta della  miniatura di un lavoro corale basata su un motivo di quattro note, tratto da un antico canto pagano per il nuovo anno.  A differenza di tutte le altre canzoni natalizie, ha in sé una natura Dark dovuto al ritmo ripetitivo e agli stacchi vocali tipicamente religiosi celtici.

LOS REYES MAGOS     di Ariel  Ramirez  (1921)

“I Re magi”. Questo canto fa parte di un una composizione più ampia dal titolo Navidad Nuestra che prende in prestito ritmi e melodie del folklore argentino. Si basa sul ritmo del takirari antica danza rituale incas. Il compositore, Ariel Ramírez, è nato e vissuto in Argentina e fin dagli inizi venne affascinato dalla musica dei gauchos e dei creoli sulle montagne. Approfondì la sua ricerca sui ritmi tradizionali del Sud America.

WE WISH YOU A MERRY CHRISTMAS   trad. Americano

We Wish You a Merry Christmas (Auguri di buon Natale) è un tradizionale canto natalizio risalente al XVI secolo dall’Ovest dell’Inghilterra. È uno dei più celebri canti natalizi che unisce in sé anche la celebrazione della festa del Capodanno.

 

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I GIOVANI E IL FUTURO: RIFLESSIONE DEL PRESIDENTE…

BREVE RIFLESSIONE DEL PRESIDENTE GIORGIO GIORGI SUI GIOVANI, IL LORO FUTURO, E IL FUTURO DELLA POLITICA !!

 

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GIOVEDI SCORSO, 31 GENNAIO, SI E’ FESTEGGIA SAN GIOVANNI BOSCO, PATRONO DELLA GIOVENTU’ che è uno dei miei santi preferiti….vi lascio uno stralcio di una mia riflessione sui giovani e l’impegno sociale e politico nel senso più nobile (sic!) del termine…
OMISSIS…In questo scenario generale, è necessario, intanto, che i giovani abbandonino un certo sentimento di indifferenza – se non diffidenza vera e propria – nei confronti della politica e delle istituzioni in generale. La paura di essere manipolati o essere costretti a sporcarsi le mani non può esimerli dalle responsabilità che sono proprie di ogni nuova generazione, cioè quella di essere “costruttori” di futuro. I giovani non sono per forza “antipolitici”, chiedono un’altra politica con la consapevolezza che non è sufficiente chiedere e stare ad aspettare che qualcun altro avvii il cambiamento…In questo, noi meno giovani dobbiamo fare come Don Giovanni Bosco che amava stare con la gioventù e sapeva ascoltarla e comprenderla nelle sue più intime esigenze, in particolare quelle di aggregazione (con momenti ricreativi, “associativi” e non solo), senza strumentalizzarla o riempirsi la bocca di parole di facciata e prive di contenuti concreti….

Bisogna che i giovani ritrovino il coraggio di mettersi in gioco e dare il proprio contributo, passando da spettatori delusi a protagonisti volenterosi, perché in fondo non è serio restare spettatori una vita, non è vita! In questo dobbiamo aiutarli e motivarli noi più “anziani” o meno giovani con percorsi seri di formazione, che fornisca alle giovani generazioni gli strumenti per contribuire alla costruzione di una società più umana e fraterna. E qualcuno sarà chiamato a farlo anche attraverso la politica come servizio. Ecco l’importanza del pensiero di Don Giovanni Bosco. “Amate le cose che amano i giovani”: la pedagogia di San Giovanni Bosco guarda al giovane nella sua interezza, sottolineando l’importanza di un sistema educativo capace di offrire loro la possibilità di studiare, di apprendere un mestiere, di giocare e di nutrire il proprio spirito coltivando la fede…”Non ho mai conosciuto un giovane che non avesse in sé un punto accessibile al bene, facendo leva sul quale ho ottenuto molto di più di quanto desideravo” diceva con il suo carisma Don Bosco. “Chi sa di essere amato, ama e chi è amato ottiene tutto, specialmente dai giovani. Non basta amare i giovani: occorre che loro si accorgano di essere amati.” Per evitare al giovane quelle esperienze negative che avrebbero potuto compromettere seriamente la sua crescita, per offrirgli gli strumenti adatti ad affrontare la vita con tutte le sue difficoltà e contraddizioni, per creare un ambiente in cui i valori che si intendevano trasmettere fossero vissuti e comunicati con l’esempio…per educare. L’educazione può cambiare la storia ed è cosa di cuore perché si basa sulla carità per San Giovanni Bosco! Ancora oggi dopo 120 anni la pedagogia di Don Bosco nel rapporto con la gioventù rappresenta una vera e propria filosofia di vita, fatta di valori, di libertà, di dignità e di pace.

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Bisogna ridare anche credibilità e dignità all’attività politico-amministrativa, affidandola a soggetti scelti per onestà e competenza, attraverso leggi elettorali che possano definirsi tali in un paese democratico (non come quella attualmente in vigore che fa si che il nostro Parlamento sia un’assemblea legislativa di gente nominata e non eletta, spesso priva di autonomia di giudizio)….Bisogna trasmettere ai giovani la “passione del fare” quella che ha caratterizzato sempre il mio impegno nel sociale in senso lato…G.G.

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VILLA STRADA DOMINA CON IL VICTORIA CALCIO!!

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Non ha mai perso in campionato, ha una rosa di ottima qualità, l’obiettivo è di tornare subito in Seconda categoria. Questa la missione del  Victoria Strada, impegnata nel girone D di Terza categoria.

Dopo 16 gare disputate l’obbiettivo sembra più che alla portata di mano per i ragazzi di mister Fabrizi. E’ prima in classifica, e dopo la straripante vittoria per 6-1 contro la Serrana penultima in classifica,  (reti di Gagliardini, Coppari Carbone, Carbone, Mazzi, Picirchiani), si ritrova con un vantaggio di ben 7 punti sulla seconda e di 11 sulla terza, con anche una partita da recuperare causa maltempo e neve.

  Il comemnto della società: “Noi siamo partiti fin dall’inizio per disputare un torneo di vertice, vincere è difficile, lo sappiamo, ma ci proveremo fino in fondo”.

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Gianfelici Manuel

 

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CENTO ANNI DEL CORPO BANDISTICO!!

1913-2013

CENTO ANNI DEL CORPO BANDISTICO DI VILLASTRADA

 

«Non fu solo un timido tentativo quello di dar vita, nel lontano 1913, al Corpo Bandistico di Villa Strada».

 

Così, con tali parole, Vennarì (Giorgio Giorgi), componente di lunga data della Banda, suonatore di clarinetto, ha amato e ama principiare la presentazione del Corpo bandistico, a introduzione delle esibizioni di questo.

 In effetti, quell’antico seme della passione per la musica ha dato nel tempo i suoi frutti: l’amore di quel gruppo di “pionieri” si è perpetuato, di generazione in generazione, facendo in modo che la Banda musicale esistesse ininterrottamente fino ad oggi, fino a questo 2013, in cui essa si appresta a celebrare il suo 1° centenario: 100 anni di attività!

 Protagonisti di quel «non timido tentativo» furono, in quel 1913, quattordici villastradesi appassionati di musica, suonatori di strumento a fiato, rispondenti ai nomi di: Erasmo Topa, Aurelio Beccacece, Mario Perugini, Luigi Serantoni, Francesco Matelicani, Giuseppe Piccini, Agostino Gasparini, Zenobio Marchegiani, Pomidio Santori, Angelo Piccini, Luigi Bitti, Marino Marchegiani, Costantino Matelicani, Federico Bitti. Nomi che nell’ordine ora dato rispondono alla collocazione in cui figurano, tutti elegantemente vestiti, simmetricamente disposti attorno al Maestro Direttore, in una vecchia fotografia, databile a quello stesso 1913, scattata dopo una qualche esibizione. Quattordici villastradesi appassionati di musica, suonatori di strumento a fiato: ottoni per la precisione. Ottoni già: trombe, cornette, tromboni e flicorni. Inizialmente quello che è oggi il Corpo bandistico si istituì infatti, forse proprio per ragioni di organico strumentale, nella forma della “Società Fanfara”.

Quale simbolico ma evidente segno di riconoscimento del complesso fu scelto un copricapo nero, recante anteriormente, nella parte superiore, uno stemma con effige di una lira musicale. All’originario gruppo vennero quindi col tempo ad aggiungersi nuovi componenti, suonatori di strumenti quali anche legni, ance e percussioni. Fatto che permise alla Società musicale di assurgere al rango e di guadagnarsi la denominazione di vero e proprio CORPO BANDISTICO!

 La scelta del direttore musicale del neo-istituito concerto cadde sul maceratese M° Pio Foglia – classe 1878 – attivo da qualche tempo nella vicina Staffolo come insegnante di musica e direttore del locale Corpo bandistico. Dopo un periodo da pendolare, nel 1929, il M° Foglia, deciderà di stabilirsi a Villa Strada, prendendovi alloggio con la famiglia al civico 32.

La Banda nel giro di qualche tempo si amplia oltre che nell’organico – accanto ai vari ottoni figurando clarinetti, flauti, saxofoni e percussioni – anche nel numero, raggiungendo le ca. 30 unità, ovvero almeno il doppio dei componenti l’originario gruppo. L’ampliamento nel tempo della varietà dell’organico strumentale e del numero dei bandisti ebbe senza dubbio una sua precipua condizione nell’attività didattica che il Corpo bandistico fin dalle sue origini promosse e sostenne.

Il M° direttore nonché alcuni componenti della Banda dotati di maggiore cultura musicale garantirono infatti, in forme più o meno istituzionali e ufficiali – ma ciò poco importa – quella che a tutti gli effetti fu una vera e propria scuola di musica. Iniziale sede della scuola – molti ancora vi ricordano il M° Foglia, bacchetta in mano, dinanzi ad alcuni spartiti posti su un leggio in legno – fu una stanza a pian terreno di una abitazione nei pressi della chiesa.

Al M° Foglia – distinto dagli altri, nella suddetta fotografia del 1913, per il copricapo – si sarebbero quindi sostituiti quali Direttori – senza distinzione di berretto invece – alcuni membri del Corpo bandistico stesso, tutti di Villa Strada e tutti allievi del suddetto 1° Maestro: inizialmente Peppe de Patregnà (Giuseppe Menicucci) quindi, con condivisione – si potrebbe dire – della bacchetta: Fifino (Pacifico Bolletta) e Nannì (Giovanni Tardioli), nonché, in qualità anche di capo-Banda, u’ Merlu (Ugo Nocelli). Direttori a tutti gli effetti storici, grazie alla cui passione generazioni di villastradesi e delle vicine Mummuiola e Pianmartino si sono avvicinati alla musica e hanno fatto l’esperienza unica del suonare e più entusiasmante ancora quella del suonare insieme.

Sede delle prove della Banda fu inizialmente la sala al piano terra del locale asilo per l’infanzia, quindi il vano al primo piano – dai pavimenti non proprio stabili, come alcuni ricordano – dell’edificio che oggi ospita la Banca delle Marche. Nei primi anni ’80 – defunto lo storico e amato M° Foglia, e intenzionati a lasciare l’onere della direzione della banda e Fifino e Nannì e u Merlu, tutti ormai avanti con l’età – il testimone di Maestro direttore fu offerto al M° Fabio Merli di San Paolo di Jesi e quindi a partire dagli ultimi anni ‘90 al figlio M° Luciano Merli.

La Banda ebbe da tale periodo anche una sede stabile per le prove: la sala al piano terra della Scuola elementare “Pio Balducci”, a due passi dal Circolo Nuova Italia. Nel frattempo anche il testimone di presidente del Corpo bandistico aveva cambiato di mani, passando da quelle di Calò (Maurizio Pelagalli), che a sua volta l’aveva ereditato da quelle dello storico presidente, nonché ottimo flautista, Gigio d’Arsè (Luigi Bitti), all’attuale, appassionato e instancabile presidente, Giuliano de Bottarellu (Giuliano Toccafondo), a cui si deve che la banda abbia raggiunto questo importante traguardo.

Negli ultimi oltre venti anni il Corpo Bandistico di Villa Strada ha conosciuto un nuovo periodo della sua storia, facendo musicalmente un salto in avanti!  Non solo parate, ma anche i primi e veri e propri concerti, con un repertorio nuovo, fresco, avvolgente, al passo coi tempi…: marce brillanti e militari, colonne sonore, pot-pourry di famose canzoni d’autore, ecc… e con l’innovazione inoltre, negli ultimi tempi, dell’inserimento delle voci di Tiziana Toccafondo e Claudio Bartelucci.

 Ed eccoci a questo 2013, in cui il Corpo Bandistico si appresta a festeggiare i suoi 100 anni. Numerose e diverse sono le iniziative in cantiere per celebrare degnamente un traguardo così importante, ma anche per far sì che un tale traguardo sia anche un nuovo punto di inizio… una opportunità per dare nuovo slancio ed entusiasmo e dunque una nuova lunga vita alla Banda.

Tra gli appuntamenti, da segnalare:

–         Il concerto itinerante attorno Villa Strada e Mummuiola, rispettivamente dom. 21 e dom. 28 aprile

–         Il ritrovo, domenica 4 agosto, nel contesto della festa di Villa Strada, di tutti coloro che negli anni hanno fatto parte del Corpo bandistico (ca. un centinaio di persone); nell’occasione: presentazione del libro fotografico dei 100 anni della Banda.

–         Il Concerto del Centenario, domenica 24 novembre (festa di S.Cecilia), nella chiesa di Villa Strada

 Come in ogni festa che si rispetti, inoltre ed infine: anche una sorpresa! La Banda, mirando a dare a se stessa nuovo slancio e entusiasmo, facendo sì che un tale traguardo sia un fecondo nuovo punto di inizio, ha offerto in occasione del suo Centenario la bacchetta di Direttore a un nuovo Maestro: un Maestro “di casa” – villastradese già – preparato e appassionato.

Giorgio Giorgi

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CURIOSITA’: TUTTI I MATRIMONI DEL 2012!!

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Per i più curiosi pubblichiamo una lista completa dei matrimoni dei nostri parrocchiani nell’anno solare 2012. I numeri indicano una leggera controtendenza rispetto al 2011, dove c’è stata una leggera flessione con soli 6 matrimoni in dodici mesi, ma guardando le cifre dell’anno precedente (2010: 11 matrimoni) ci accorgiamo che anche nel 2012 nella nostra parrocchia i nuovi sposi non sono mancati.

 Auguri a tutti gli sposi ed ecco a voi la lista completa:

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Andrea Pernici/Ilaria Carbone

Eleonora Goro/Nico Nocelli

Federica Bitti/Omar Ceci

Giuliano Toccafondo/Maria Ceccarelli

Katia Gigli/Massimiliano Ottobri

Lorenzo Bravi/Martina Berré

Lorenzo Picirchiani/Simona Serloni

Noemi Bonci/Nicola Mugianesi

Zelio Mastrolorenzi /Anna Dzubas

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ECCO SAN BIAGIO…IL NOSTRO PATRONO!!

Dopo le feste dei due “barboni”, come li chiamavano i nostri nonni, Sant’Antonio (17 gennaio)  e Sant’Esuperanzio (24 gennaio, patrono di Cingoli),  onorato sempre con molta partecipazione a Villa Strada, in cui è una sorta di patrono, Domenica 3 Febbraio, si festeggerà il terzo “barbò”: San Biagio, protettore della “gola”!

San Biagio o San Biagio di Sebaste (III secolo – Sebaste, 316), è stato un vescovo cattolico e santo armeno.

Vissuto tra il III e il IV secolo a Sebaste in Armenia (Asia Minore) è venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa.

Era medico e venne nominato vescovo della sua città. A causa della sua fede venne imprigionato dai Romani, durante il processo rifiutò di rinnegare la fede cristiana; per punizione fu straziato con i pettini di ferro, che si usano per cardare la lana. Morì decapitato.

San Biagio muore martire tre anni dopo la concessione della libertà di culto nell’Impero Romano (313). Una motivazione plausibile sul suo martirio può essere trovata nel dissidio tra Costantino I e Licinio, i due imperatori-cognati (314), che portò a persecuzioni locali, con distruzione di chiese, condanne ai lavori forzati per i cristiani e condanne a morte per i vescovi.

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LEGGENDE

Gli sono stati attribuiti diversi miracoli, tra cui il salvataggio di un bambino che stava soffocando dopo aver ingerito una lisca di pesce.

Nella Basilica di San Biagio a Maratea, alla destra della Regia Cappella dedicata al santo, vi è la palla di ferro sparata dai cannoni francesi durante l’assedio del dicembre 1806; su questa palla di ferro, inesplosa, sono ben visibili delle impronte che, secondo la tradizione, sarebbero le dita della mano destra di san Biagio.

Relativamente alla sola esperienza della cittadina di Fiuggi, si narra che nel 1298 fece apparire delle finte fiamme sul paese, proprio mentre questi era in procinto di essere messo sotto assedio dalle truppe papali. La cittadina, che all’epoca si chiamava Anticoli di Campagna, era feudo dei Colonna che a loro volta erano in guerra con la nobile famiglia romana dei Cajetani. L’intenzione dei Cajetani era quella di attaccare il paese da due lati: dal basso scendendo dal castello di Monte Porciano e dall’alto, alle spalle di Fiuggi dalla parte di Torre Cajetani; in virtù di tale piano divisero le proprie forze. San Biagio avrebbe fatto apparire delle finte fiamme che indussero le truppe nemiche, che oramai si accingevano all’attacco, a pensare di essere state precedute dalle forze alleate. Di conseguenza mossero oltre, ritornando ai loro alloggiamenti. I fedeli il giorno successivo lo elessero patrono della città.
A ricordo di ciò persiste tuttora l’antica tradizione paesana di bruciare grandi cataste di legna di forma piramidale, denominate stuzze, a ricordo dell’“apparizione”. Tale manifestazione avviene la sera del 2 febbraio di ogni anno nella piazza più alta del paese (p.za Trento e Trieste), dinnanzi al Municipio.

A Salemi in provincia di Trapani, san Biagio è compatrono assieme a san Nicola della città dal 1542. Si narra che in quell’anno, sotto il regno di Carlo V, la città di Salemi e le campagne circostanti, venissero invase dalle cavallette che ne distrussero i raccolti procurando, così, fame e carestia; allora i salemitani pregarono san Biagio, protettore delle messi e dei cereali, di liberarli da tale flagello ed il santo esaudì queste loro preghiere. Da allora i salemitani, in ricordo di questo evento, nella ricorrenza della festa del santo, ogni anno il 3 febbraio, preparano dei pani in miniatura: i “cavadduzzi”, cioè le cavallette e i “cuddureddi”, impastando farina e acqua, questi ultimi rappresentano la gola di cui san Biagio è protettore.

La chiesetta dedicata al santo si trova nel quartiere del Rabbato. Il 3 febbraio “cuddureddi” e “cavadduzzi” vengono benedetti e distribuiti ai fedeli che accorrono da ogni parte della città per pregare il santo e per farsi benedire la gola dal sacerdote con le candele accese ed incrociate. Dal 2008 viene fatta una rievocazione storica del miracolo delle cavallette, che vede dame, nobili e cavalieri, clero e popolani in costume medievale, uscire dal castello, percorrere tutto il centro storico ed arrivare alla chiesa del santo per deporre i doni e benedire le gole. Manifestazione a cui partecipano tutte le associazioni cittadine e le scuole.

In Albania, a Durazzo nel monastero di san Biagio (alb: shen Avlash) durante la prima metà del XX secolo secondo migliaia di testimoni vi sarebbe avvenuto il miracolo di una roccia dalla quale sgorgava olio con effetti curativi per i credenti. Tale monastero è tuttora meta di pellegrinaggio da parte di numerosi fedeli albanesi sia mussulmani che cristiani.

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TRADIZIONI

  • Nella città di Milano, dove il culto di san Biagio è molto vivo, è tradizione mangiare insieme in famiglia ciò che è rimasto del panettone natalizio. In questo giorno si vendono a poco prezzo i cosiddetti panettoni di san Biagio, gli ultimi rimasti dal periodo festivo.
  • A Lanzara, in Campania, è consuetudine mangiare la famosa “Polpetta di S.Biagio”, e, per tener viva questa tradizione, nel periodo della festa viene fatta la “Sagra della Polpetta”, tra le più longeve dell’Agro Nocerino Sarnese.
  • A Cannara, in Umbria, si festeggia il 3 febbraio con lo svolgimento di giochi popolari di abilità. Sin dal giorno prima è usanza far rotolare, quanto più a lungo possibile, forme di formaggio per le vie del centro storico secondo una tradizione già attestata nel XVI secolo col none di Ruzzolone. Altri giochi consistono nella corsa con i sacchi o nel rompere con un bastone, e bendati, delle brocche appese fra le case che si affacciano in piazza Garibaldi (già del Grano) dove si svolgono la maggior parte delle altre prove. Molto seguito è anche il “gioco degli spaghetti” che premia colui che riesce a finire per primo il piatto di pasta con le mani legate dietro la schiena. Momento solenne è quello della processione religiosa con la statua lignea del Santo, accompagnata dai fedeli e dalle note della banda musicale cittadina.
  • A valle del paese di Romallo, in Trentino, si trova un interessante eremo dedicato a S. Biagio. Il 3 di febbraio si celebra la messa e viene impartita la benedizione della gola.
  • Il 3 febbraio si celebra la festa di San Biagio anche a Taranta Peligna, in Abruzzo. In onore del Santo protettore dei lanaioli, con una cerimonia di grande fascino, vengono preparate le “Panicelle”, pani a forma di mano che vengono distribuite fra le genti del Paese. Il legame tra Taranta Peligna e il culto di San Biagio è testimoniato anche dalla presenza dei lanifici che hanno dato lustro al pese per la lavorazione delle coperte abruzzesi chiamate “tarante”.
  • A Maratea si tengono due feste in onore del santo: una è quella del 3 febbraio, quando si tiene la benedizione della gola dei fedeli; la seconda, più fastosa, è quella dell’anniversario della traslazione delle reliquie, che si svolge a partire dal primo sabato fino alla seconda domenica di maggio, settimana in cui si svolgono ben quattro processioni del simulacro del santo.
  • San Biagio si festeggia il 3 febbraio anche ad Acquaviva Collecroce, in Molise. Durante la celebrazione liturgica si benedicono le gole dei fedeli. Anticamente con l’olio benedetto, ora mediante due candele incrociate. Per l’occorrenza si preparano le “Pandiçe” (pane di San Biagio) e dei dolci di forma circolare chiamati “Colaci”. La Parrocchia conserva una pregevole tela del Cinquecento raffigurante il martirio di San Biagio; una reliquia donata al popolo verso la metà del Settecento e un’artistica statua in cartapesta del 1886 dello scultore sordomuto Gabriele Falcucci di Atessa.
  • Si festeggia San Biagio anche a Cessalto, in Veneto. Si racconta che il Santo salvò un bambino da morte sicura per aver ingoiato una lisca di pesce. Invocato il Santo, il bambino sputò la lisca di pesce e si salvò.
  • Il 3 febbraio a Lettomanoppello si celebra la festa liturgica di San Biagio. Durante la celebrazione eucaristica il parroco, oltre a benedire la gola dei fedeli con due candele incrociate, benedice, come da secolare tradizione, i “tarallucci di San Biagio” che sono dei dolci a forma di piccola ciambella impastati con semini di anice. I tarallucci poi vengono riportati a casa e donati a parenti ed amici che dopo averli baciati ne mangiano per ingraziarsi la protezione di San Biagio, particolarmente a protezione della gola e dai mali di stagione.
  • A Caronia si celebra la festa di San Biagio con grande devozione e pietà. Il giorno della festa, per antica consuetudine si benedicono i “cudduri di San Brasi”, pani e dolci a forma di ciambella di nocciole e mandorle fuse con il miele. Questi segni di devozione vengono benedetti dall’ Arciprete durante la Santa Messa Solenne e poi sono donati ai malati e alle persone che ne fanno espressa richiesta in Parrocchia.
  • Il 3 febbraio a San Marco in Lamis (Fg), la gente sin dal mattino subito affolla la chiesa per la benedizione del pane che verrà distribuito ai poveri. La sera dopo una Santa Messa solenne, vi è l’imposizione delle Candele alla gola, da parte del parroco.
  • Nella Parrocchia di Montefiore di Recanati (MC), il patrono San Biagio si festeggia la prima domenica di Febbraio. Durante la celebrazione liturgica si benedicono le gole dei fedeli con due candele incrociate. Viene preparato e benedetto il pane di San Biagio. La Parrocchia conserva la reliquia con un osso del braccio che viene portato in processione dopo la messa principale delle 11,15.

A proposito di TRADIZIONI, DOMENICA prossima, al mattino,  oltre alle Sante Messe con la benedizione della gola mediante le candele incrociate, ci sarà lungo Via Rossini la tradizionale FIERA con ben 60 bancarelle (alimentari e non alimentari), l’esibizione del Corpo Bandistico di Villa Strada con il nuovo maestro “di casa” Luca Pernici e tanti vecchi suonatori che ritornano in Banda nell’anno del Centenario della Fondazione, all’uscita della Messa delle 11.30, celebrata dal nostro Vescovo, Mons. Claudio Giuliodori, il “Mercatino delle SORPRESE”, novità 2013 organizzata dalla Parrocchia (guidata da Don Oscar) al posto della Pesca, sempre a scopo di beneficienza. Anche la Polisportiva Victoria allestirà un suo piccolo stand, dalle 9.30 alle 13 circa, per la vendita del bellissimo DVD della Festa del Ventennale, il libro “La storia della Polisportiva Victoria e delle feste di Villa Strada dal 1973 (1° Giro podistico) al 2012 (XX edizione Olimpiadi dei Bar)”, copie gratuite dell’articolo di Emmaus sul Centenario della nostra banda, articoli giornali e news del ns. sito internet www.polisportivavictoria.it. Non mancheranno vin brulè e dolci del periodo di Carnevale. Domenica 3 Febbraio tutti a Villa Strada, la frazione più importante e grande del Comune di Cingoli, da sempre molto legata alla ricorrenza festiva di San Biagio!

 

                                                                                                                                                             Giorgio Giorgi

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CURIOSITA’: TUTTI I NATI DEL 2012 !!

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“E’ arrivata la cicogna”!! Per i curiosi pubblichiamo una lista completa dei nati della nostra parrocchia nell’anno solare 2012. I numeri indicano una leggera controtendenza rispetto al 2011, dove abbiamo avuto un boom di addirittura 20 nascite, ma guardando le cifre degli anni ancora precedenti (11 nati nel 2010 e 14 nel 2009) ci accorgiamo che anche nel 2012 nella nostra parrocchia gli ora neo-genitori “si sono dati da fare” come e anche meglio degli anni passati !!
Ecco la lista dei 14 nati:
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Alex Marchegiani

Amaranta Beccacece

Corrado Carotti

Diego Barigelli

Emma Giorgi

Gaia Chiatti

Giacomo Pesaresi

Giorgia Ceci

Greta Polita

Lorenzo Santarelli

Michele Tardioli

Mirko Gabbarrini

Nicola Falappa

Riccardo Grifoni

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….CI SEI PURE TU??

“Il libro sulla storia della Polisportiva Victoria e delle feste di Villa Strada 1973-2012”  presentato il giorno di Natale….tra gli oltre i 600 nomi citati tra testo e foto ci sei pure tu ???

In allegato trovate l’elenco aggiornato ad oggi dall’autore e suddiviso in nomi locali, personaggi famosi a livello nazionale e mondiale e “fuoriusciti” rimpatriati in foto. Si rende noto che la mattina della Festa di S.Biagio (Domenica 3 febbraio) nei pressi della Chiesa la Polisportiva Victoria allestirà uno stand per vendere sia il libro suddetto che il dvd sulla festa del Ventennale a soli 10 Euro.

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FORZA RAGAZZI!!

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Avviandoci verso la conclusione del girone di andata è possibile tracciare un seppur provvisorio bilancio.
Dopo due sconfitte consecutive (a fronte di 3 vittorie in altrettante giornate, in avvio di campionato) – ovvero quelle contro Atletico M.N.T. e Vis Concordia – chi si aspettava un crollo di morale o una riduzione delle ambizioni da parte della squadra si sabgliava di grosso! Anzi, senza mezzi termini, il mister – proprio all’indomani di quella battuta d’arresto – ha detto di credere nella vittoria del campionato! Certo, il traguardo è lontano e il sentiero molto tortuoso, ma il piglio giusto la squadra sembra averlo. Nelle due gare successive i ragazzi della Polisportiva hanno infatti messo a segno due larghe vittorie, per poi però cadere alla ripresa del campionato, in quel di Morrovalle. Un calo di tensione e attenzione, come quello evidente accaduto nell’ultima partita, non deve però minare le pretese della società, che abbassando la testa e lavorando sodo può veramente ambire alle prime posizioni, avendo dimostrato in più occasioni di vender cara la pelle, quando non si è riusciti nella vittoria! Dunque è d’obbligo riprendere da dove si è fin qui arrivati, per continuare l’avventura che solo a maggio sapremo dove ci ha fatto arrivare!

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Riccardo Di Luzio

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IL PUNTO SULLA NOSTRA PALLAMANO!

 Per quanto riguarda la prima squadra maschile, sabato si disputerà il derby in serie A (girone contro i rivali anconetani. La Polisportiva viene da una prima metà di stagione non esaltante dove ha raccolto solo 3 punti in casa , battendo il Farmigea(PI). Tuttavia nella prossima giornata (seconda di ritorno), i ragazzi Cingolani sono chiamati a sovvertire i favori del pronostico contro l’Ancona, terza in classifica, capitanati da Davide Campana (cresciuto a Cingoli) e il 26 gennaio prossimo sarà poi scontro salvezza in casa del Castenaso (BO), attualmente ultima in classifica a parimerito con la Polisportiva. I prossimi due impegni saranno dunque decisivi per il proseguo del campionato e se i ragazzi ci regalassero altrettanti gioie, metterebbero una seria ipoteca sulla salvezza, un vero traguardo per la società Cingolana che per la prima volta nella sua storia calca i più importanti campi del panorama italiano.
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Saltando al settore giovanile, vero fiore all’occhiello della Polisportiva negli anni, l’under 20 guidata dal trio Santinelli-Nocelli-Bonci ha conquistato in settimana il pass per le finali nazionali battendo in scioltezza il Camerano, meritandosi quindi nella prossima primavera la possibilità di giocarsi il titolo di campioni d’italia.
Non sono certo da meno i ragazzi dell’under 16, tutt’ora primi in classifica e con ottime possibilità di vincere il campionato regionale come da tradizione per i nostri colori.
Passando al settore femminile e ricordando anche momenti storici come gli anni d’oro in cui le ragazze parteciparono anche a competizioni europee (Coppa delle Coppe nel 1997/98), dopo una “rifondazione” attualmente la prima squadra milita in serie B con un gruppo di giovanissime ragazze guidate da coach Analla si stanno facendo le ossa e i risultati non deludono le aspettative iniziali confermando,  dopo la vittoria esaltante a Fondi (LT) 15 a 14, l’ottimo stato di forma che fà salire la squadra al terzo posto. Domenica prossima, nella quinta giornata di ritorno, cercheranno di battere il Pescara per guadagnare un’altra posizione in classifica. Come per la pari età maschile, anche le ragazze dell’under 16 promettono bene essendo a punteggio pieno e aspettando solo la certezza matematica per festeggiare l’approdo alle finali nazioni di categoria.

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IL CALCIO A 5 CINGOLANO

A partire dai primi anni del nuovo millennio nel territorio Cingolano è stata sempre maggiore la diffusione di questo sport “alternativo” al classico calcio. Prima per gioco poi man mano con professionalità e dedizione sono nate e cresciute nel nostro piccolo territorio (e in modo analogo nell’intero territorio Marchigiano, che risulta tra le prime regioni in italia per numero di squadre di calcio a 5) diverse società sportive di piccola e media dimensione.

Una curiosità è che delle 6 squadre presenti nelle varie federazioni nazionali ben 5 sono “originarie” delle numerose frazioni del Cingolano mentre soltanto una fa capo al capoluogo: questo è presto spiegato con il fatto che il comune o le associazioni locali (come nel nostro caso), negli anni, si sono impegnate a realizzare strutture e campi da calcio a 5 in tutte quelle frazioni che non disponevano al tempo di un proprio impianto sportivo (tranne a Villa Strada dove da qualche anno avevamo già anche la squadra e il campo di Calcio).

Ad oggi tutte le frazioni di maggior rilevanza contano di almeno un campo di calcio a 5 in sintetico dove si possono divertire e allenare i ragazzi, bambini e adulti che amano questo sport spesso ,e aggiungo  purtroppo, sovrastato dal calcio.

Per quanto riguarda le squadre iscritte alla FIGC, la maggior rappresentante nel nostro comune, per risultati raggiunti e per anzianità, è l’A.S.D. GROTTACCIA, con sede dell’omonima frazione, che attualmente e da diversi anni milita e si fà rispettare nell’ostica categoria regionale della C2 marchigiana.

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Un gradino immediatamente sotto, non per il prestigio ma per il salto negativo di categoria è occupato dal trio MOSCOSI 2008, AVENALE ed EDIARTIS CINGULUM. Le prime due da diversi anni con risultati più o meno positivi vagano nelle zone medio alte della classifica di serie D , mentre la terza è una squadra nata molto di recente da un gruppo di volenterosi e appassionati ragazzi Cingolani che lotta momentaneamente per le ultime posizioni del campionato.

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In alto: Ediartis Cingulum         In basso: Moscosi 2008

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Abbandonado la FIGC ci troviamo di fronte la federazione del CSI, ovvero centro sportivo italiano, che da anni offre tornei più che altro amatoriali ma che coinvolgono soprattutto chi si affaccia per la prime volte verso questo sport. Attualmente la federazione prevede 3 campionati provinciali in ordine dalla serie A alla serie C. Le ultime due squadre che trattiamo sono l’A.S.D. POLISPORTIVA VICTORIA (in cui milita lo scrivente, ndr) e l’A.S.D. POLISPORTIVA TORRE, presenti ormai da diversi anni, che attualmente militano, (con risultati buoni la prima da neopromossa e leggermente meno buoni quest’anno la seconda) nel maggior campionato della serie A.

Sotto: Polisportiva Victoria

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IL VICESEGRETARIO

Gianfelici Manuel

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